Sürgün – la deportazione dei tatari di Crimea
Il 18 maggio è il giorno in cui l’Ucraina ricorda le vittime del genocidio del popolo tataro di Crimea, uno dei più grandi crimini compiuti dall’Unione sovietica.
Il 18 maggio è il giorno in cui l’Ucraina ricorda le vittime del genocidio del popolo tataro di Crimea, uno dei più grandi crimini compiuti dall’Unione sovietica.
Oggi, nel giorno in cui l’Europa celebra la vittoria sul nazismo, vorremmo parlarvi dell’enorme e immeritatamente dimenticato contributo del popolo ucraino alla vittoria sulla Germania di Hitler.
Breve storia di una Paese sempre al centro di moviementi politici a miliari
“Andrà tutto bene”: quante volte l’abbiamo sentita e detta, questa frase, nei momenti difficili della nostra vita. L’abbiamo ripetuta in continuazione per darci il coraggio e trovare le forze per andare avanti. Così ha fatto anche Volodymyr sotto i terrificanti bombardamenti russi.
Skovoroda è riconosciuto tra i saggi del mondo che hanno vissuto secondo i principi che hanno insegnato, al fianco di figure quali Socrate, Confucio, Spinoza e Mahatma Gandhi.
“Malevich è stato l’unico artista che ha mostrato la tragica situazione dei contadini ucraini durante la criminale collettivizzazione forzata”, scrive Jean-Claude Marcade, storico dell’arte francese, autore di numerose monografie su Malevich.
Esattamente 85 anni fa, nel lontano 1937, all’apice del grande terrore staliniano, nel bosco della località di Sandarmokh (in Repubblica di Carelia – Federazione Russa) vennero fucilate 1111 persone, di cui 287 ucraine.
Il “sacco di Bathuryn”, o “massacro di Bathuryn” occupa un posto speciale nella storia dell’Ucraina.
L’apparato di disinformazione controllato dallo stato russo, ha fabbricato miti e falsi pretesti per invadere l’Ucraina almeno dal 2014.
Mi chiamo Anastasiia, ho 21 anni.
Il 24 febbraio 2022 ha cambiato completamente la mia vita. In totale, ho vissuto sotto occupazione per 5 mesi.