Primo Festival del Vero
Il tema di oggi “Vocabolari di guerre, il ruolo del giornalismo nel raccontare le crisi” è molto importante e stimolante per me e per tutto il nostro gruppo di forzaucraita.it che rappresento qui oggi.
Il tema di oggi “Vocabolari di guerre, il ruolo del giornalismo nel raccontare le crisi” è molto importante e stimolante per me e per tutto il nostro gruppo di forzaucraita.it che rappresento qui oggi.
Noi di Mariupol, ma anche di Kharkiv, Chernihiv, Mykolaiv, Vinnytsia, Donetsk e Luhansk – sì, anche due città stuprate dall’occupazione del Cremlino otto anni prima – non abbiamo più né passato né presente.
I Presidenti di Lituania e Romania e i Primi Ministri di Lettonia, Estonia e Polonia hanno firmato una “Lettera congiunta sulla memoria europea” in cui promettono di contrastare i tentativi sempre più vili della Russia di riscrivere la storia per adattarla alla propria narrazione distorta e imperialista
Un’immersione profonda nell’imperialismo russo e nella miseria che ha seminato per 30 anni.
L’unica cosa della quale sono certa è che la luce e la forza che ci sono nel mio cuore saranno sempre alimentate dalla vyshyvanka (camicia ricamata) della bis-bis-nonna Stepanida. La vyshyvanka è un’opera d’arte dove il dolore e le lacrime di un popolo si sono trasformati, grazie all’amore e un duro lavoro, in fiori e colori.
Qualche giorno fa – devo dire che ho perso il controllo del tempo che passa come la sabbia tra le dita, e non ricordo né la data né il giorno della settimana perché gli eventi, fusi in un flusso infinito di dolore e di impegni, si accavallano uno sopra l’altro e diventano una valanga – mentre leggevo le notizie da Mariupol, prima di andare a dormire, ho visto un video girato in un rifugio nel nostro Teatro Drammatico.