We are NAFO
Chi sono NAFO, i carini info-guerrieri che combattono la propaganda e la disinformazione russa?
NAFO è l’acronimo di North Atlantic Fella Organization (che fa riferimento alla NATO), detto anche Fellas.
Chi sono NAFO, i carini info-guerrieri che combattono la propaganda e la disinformazione russa?
NAFO è l’acronimo di North Atlantic Fella Organization (che fa riferimento alla NATO), detto anche Fellas.
L’ucraino Mykola Holubey vive in Germania e ha acquistato decine di mappe con la Crimea “russa” nei negozi europei. Il suo obiettivo è fermare la “mapaganda”.
Continuiamo la nostra opera di lotta alla disinformazione russa smontando quella che forse è la più grande bugia mai inventata dal regime di Putin, l’idea che la Crimea sia un territorio storicamente russo.
Lo Stato italiano riconosca il Holodomor (la carestia artificiale del 1932-1933 in Ucraina) come “spaventoso genocidio contro il popolo ucraino e contro l’umanità”. E’ la richiesta principale di una petizione promossa dal movimento informativo ForzaUcraina.it, inviata nelle scorse settimane al Senato e trasmessa per competenza alla Commissione Affari Esteri.
La petizione è stata sottoscritta da studiosi, giornalisti, intellettuali e attivisti.
E’ stata celebrata per la prima volta in trecento anni la divina liturgia natalizia della Chiesa Ortodossa Ucraina presso il Kyevo Pečers’ka Lavra, il più grande monumento cristiano del Paese.
Reportage di RBK-Ucraina da Bakhmut: come vive e resiste la città più “calda” del Donbas, cosa pensano della guerra gli abitanti della zona e quali sono i loro rapporti con i militari.
Quali battaglie sono state combattute a Ribizhne, quanto il nemico era più numeroso dell’esercito ucraino nell’artiglieria e perché la gente del posto non aveva fretta di evacuare – ha detto a RBC-Ucraina l’addetto stampa della 4a brigata dell’incarico operativo intitolato al sergente Eroe dell’Ucraina Serhiy Mykhalchuk della NGU Maksym Taran
“Andrà tutto bene”: quante volte l’abbiamo sentita e detta, questa frase, nei momenti difficili della nostra vita. L’abbiamo ripetuta in continuazione per darci il coraggio e trovare le forze per andare avanti. Così ha fatto anche Volodymyr sotto i terrificanti bombardamenti russi.
“Malevich è stato l’unico artista che ha mostrato la tragica situazione dei contadini ucraini durante la criminale collettivizzazione forzata”, scrive Jean-Claude Marcade, storico dell’arte francese, autore di numerose monografie su Malevich.
Sergey al servizio della Guardia nazionale ucraina è stato uno dei militari asserragliati nell’acciaieria. Ferito, ora si trova nella capitale per un lungo periodo di riabilitazione e dice: «Difendere la propria città è stata una questione di dignità. So che è stato giusto restare. Ora voglio solo ritrovare mia moglie e mio figlio